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Associazione "Articolo 21. Liberi di", Un anno di governo Berlusconi. Un anno di libertà di informazione (elementi per una riflessione), UN DOSSIER DI "ARTICOLO 21. LIBERI DI"




Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati
Bertolt Brecht

Giugno 2001


- Il governo Berlusconi istituisce con decreto il ministero delle Comunicazioni. E' un atto di straordinaria amministrazione, non avendo l'esecutivo ancora ottenuto la fiducia delle Camere. C 'e' un solo precedente, e risale agli anni '50. Ministro delle Comunicazioni e' Maurizio Gasparri. In campagna elettorale "ha dato del rimbambito a Indro Montanelli, ha messo Biagi al numero uno della lista di proscrizione dettata a Telelombardia, finita la campagna elettorale ha accusato la giornalista Carmen Lasorella di avergli chiesto una copertura a destra in Rai, contestato al direttore Rai Paolo Ruffini d'aver cercato per sei volte di contattarlo" (da 'Lo Stato sono io' di Federico Orlando)

- Il ministro delle Riforme Umberto Bossi dice: "La Rai guidata da Zaccaria e' sporcacciona e violenta"

- Il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini dice: "E' cosa buona e giusta che il consiglio di amministrazione della Rai dia le dimissioni"

- Il sottosegretario alle Comunicazioni Massimo Baldini propone di sopprimere la trasmissione di Enzo Biagi "Il Fatto", motivandolo con il fatto che la Rai risparmierebbe 1,2 miliardi di lire l'anno

- Il sottosegretario alle Comunicazioni Massimo Baldini chiede che "i vertici della Rai si dimettano subito senza neppure nominare nuovi direttori"

- Il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, riferendosi alla programmazione Rai, afferma che "gli italiani non pagano il canone per vedersi somministrare luccicanti bolle di sapone"

Luglio 2001


- G8 di Genova. 13 giornalisti feriti dalle forze dell'ordine, 7 dai manifestanti, 3 giornalisti arrestati. Il questore di Genova sostiene che parte della stampa e' stata usata quale strumento per delegittimare le forze dell'ordine. Paolo Serventi Longhi, segretario della Federazione Nazionale della Stampa: "La stampa ha fatto il suo dovere e ha pagato un prezzo pesante". L' International Federation of Journalists condanna il comportamento tenuto dalla polizia italiana verso i giornalisti durante lo svolgimento del vertice

- Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, riferendosi alla copertura Rai del G8, scrive: "Dare il microfono a personaggi come Casarini, protagonisti di vicende quanto meno discutibili, non credo sia una priorita' per il servizio pubblico"

- "Un tg della Tv di Stato parteggia sfrenatamente per chi contesta lo Stato e tira molotov contro i servitori dello Stato". Lo dice Alessio Butti, responsabile informazione di Alleanza Nazionale

- Il gruppo Pirelli di Marco Tronchetti Provera, assume il controllo di Telecom e quindi di Telemontecarlo, appena trasformata e rilanciata sotto le insegne di La7. La nuova Tv rinuncia a fare concorrenza agli altri due poli televisivi. Soppresso il nuovo talk show di Fabio Fazio. Si sarebbe scontrato con i programmi di Bruno Vespa e Maurizio Costanzo. La7 avrebbe potuto raccogliere pubblicita' soprattutto a scapito delle reti Mediaset, che - a differenza della Rai - non hanno un tetto di pubblicita' da dover rispettare

Agosto 2001


- Il comitato di redazione del quotidiano La Stampa diffonde un comunicato "in merito alle critiche al giornale riferite dal dott. Umberto Agnelli al meeting di Rimini". "La redazione" - si legge tra l'altro - "prende atto con soddisfazione della testimonianza che la proprieta' non interferisce mai con i contenuti de La Stampa ed e' certa di poter continuare a esercitare in piena autonomia il proprio compito di informazione"

- Il giudice del tribunale civile di Genova riconosce per la prima volta in Italia il "diritto soggettivo all'informazione", in seguito al ricorso urgente di una giornalista di Bologna alla quale era stato rifiutato in un primo tempo l'accredito per seguire i lavori del G8, poi regolarmente rilasciato

Ottobre 2001


- Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri rifiuta il suo assenso all'accordo tra la Rai e la societa' americana Crown Castle, che prevedeva la cessione al gruppo texano del 49 per cento di RaiWay, societa' nata nel '99 per la gestione dei sistemi di trasmissione. La Rai avrebbe incassato, a seguito dell'operazione, 800 miliardi di lire.

- Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri vieta alla Rai, che vuole raggiungere i tetti consentiti da una direttiva comunitaria del '97, di aumentare gli spazi pubblicitari. Il rappresentante del governo scrive: "Desidero richiamare la Rai al rigoroso rispetto della Convenzione Stato-Rai e delle norme di legge, non senza manifestare viva preoccupazione per iniziative di tal genere; e nel contempo confermo i limiti di affollamento pubblicitario attualmente in vigore"

- 30 deputati della maggioranza chiedono l'intervento della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai dopo la partecipazione dello sceicco Omar Bakri ad una puntata della trasmissione di Michele Santoro. "Non vogliamo sembrare censori" - scrivono - "ma riteniamo doveroso iniziare ad interrogarci, come gia' avviene in America, su come conciliare il diritto all'informazione, gli ascolti televisivi e il dovere morale di emarginare le idee e le parole di quanti teorizzano un qualsiasi appoggio al terrorismo Questa posizione non ha un colore politico ma deve essere patrimonio di tutti"

- Mario Landolfi, portavoce di Alleanza Nazionale: "Basta con i talebani dell'informazione nel servizio pubblico"

Novembre 2001


- Gianfranco Fini, vicepresidente del Consiglio: "La Rai decidera' in piena autonomia, ma e' auspicabile che a viale Mazzini si comprenda che la diretta televisiva della manifestazione dei cosiddetti no global sarebbe l'occasione per insultare, con i soldi del contribuente, la stragrande maggioranza del parlamento (definito guerrafondaio e imperialista da Casarini e compagni) e per mettere Bush e Bin Laden sullo stesso piano"

- Il quotidiano Libero pubblica nomi e fotografie dei parlamentari che hanno votato contro l'intervento militare dell'Italia in Afghanistan, sotto il titolo: "Ecco chi sta con il nemico"

- Il direttore generale della Rai Cappon in commissione di Vigilanza sulla Rai:"Solo da Telecom Italia la Rai ha avuto 100 miliardi in meno di pubblicita' rispetto al 2000, quasi la meta' dell'intero deficit di raccolta di spot del 2001 (vedi Luglio 2001, vicenda Telecom - La7)

- In una conferenza stampa a Granada, Spagna, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi attacca la stampa italiana ed europea, quella "ispirata dalla sinistra", colpevole, dice, di "aver orchestrato una campagna di disinformazione volta a colpire lo stesso leader". Aggiunge: "non possiamo continuare a sopportare il continuo travisamento della realta'."

Dicembre 2001


- Nei telegiornali Rai, il politico piu' presente e' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con 333 minuti. Seguono il presidente della Repubblica Ciampi con 169 minuti, il leader dell'opposizione Francesco Rutelli con 132 minuti e il ministro dell'Interno Claudio Scajola con 94 minuti. I dati sono dell'Osservatorio di Pavia e si riferiscono al periodo dall'11 giugno al 10 dicembre

- Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri telefona in diretta al programma Tv "Quelli che il calcio…" e attacca il presidente della Rai, Roberto Zaccaria, presente in studio, e i conduttori Simona Ventura e Gene Gnocchi, dopo che in trasmissione si era ironizzato su di lui. Dice, tra l'altro: "Questa non e' satira, e' gogna televisiva". Aggiungera' poi: "Questa Rai al servizio della diffamazione e della sinistra ha stancato gli italiani"

- Alla presentazione di un libro di Bruno Vespa, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dice: "Voi giornalisti della Rai fate diverse rassegne stampa e sono tutte colorate di rosso"

- Il responsabile Famiglia di Alleanza Nazionale, Riccardo Pedrizzi, critica la partecipazione di Platinette alla trasmissione "Domenica In", chiedendosi, tra l'altro: "Perche' in un programma che si rivolge alle famiglie deve essere invitato questo personaggio? Perche' deve essere normalizzato cio' che normale non e'?"

Gennaio 2002


- In un'intervista al quotidiano francese "Le Figaro", il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi afferma che "la Rai e' interamente nelle mani della sinistra"

- Alla radio francese "Europe 1", il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dice: "Le televisioni pubbliche non potranno essere diverse dalle tv private che io ho fondato, che hanno una obiettivita' e talvolta sono contro di me"

- Solo dopo molte polemiche il giornalista Marco Travaglio ha il via libera a partecipare alla trasmissione "Sciuscia'". In campagna elettorale, Travaglio aveva presentato il suo libro su Berlusconi nel programma "Satirycon" di Daniele Luttazzi, attirandosi querele e contestazioni dal centrodestra

- La situazione della Rai preoccupa l' International Federation of Journalists. Secondo il segretario generale dell'IFJ, Aidan White, "si tratta di un problema che va affrontato insiemme all'UE e al Consiglio d'Europa, dal momento che Berlusconi sta compiendo un intollerabile abuso di potere: dopo aver usato le sue televisioni per ottenere il potere, adesso vuole mantenere il servizio pubblico televisivo sotto controllo politico".
L'IFJ scrive a Romano Prodi, invitandolo "ad intervenire sulla stretta mortale esercitata dal primo ministro italiano sulle emitttenti televisive italiane"

Febbraio 2002


- Il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, in un'intervista dice che la "Rai regionale e' gestita da un Soviet" che lo esclude dai servizi. Galan aveva in precedenza definito il quotidiano "La Repubblica" "organo ufficiale del Pci, PdS e Ds", dopo che il giornale aveva ripreso una sua precedente dichiarazione, nella quale Galan annunciava di "rifiutarsi di pagare il canone Rai"

- A Caceres, in Spagna, conversando con i giornalisti, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi afferma: "Il modo in cui e' stata gestita la tv pubblica durante le precedenti elezioni e' stato scandaloso. C' e' stata una sorta di 'killeraggio politico' gestito da una parte politica nei confronti dell'opposizione e del suo leader, la televisione e' stata gestita come una clava". Poi promette: "Tutto questo non accadra' piu', il centrodestra garantira' equilibrio nell'informazione". E, riguardo alla nomina del consiglio di amministrazione Rai dice: "Non c'e' un candidato del presidente del Consiglio. Non c'e' perche' il governo si tiene fuori, e perche' il presidente del Consiglio rispetta totalmente l'autonomia dei presidenti della Camera e del Senato"

- Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in visita a Genova, alla redazione del quotidiano "Il SecoloXIX": "Non c'e' una democrazia sana se non c'e' pluralismo dell'informazione, sia nella carta stampata, sia nel sistema radiotelevisivo. Dall'opinione pubblica emerge una crescente domanda di cultura e di informazione. Deve poter trovare risposte adeguate. In questa direzione un ruolo centrale lo ha il servizio pubblico radiotelevisivo. Ce lo ricorda il trattato di Amsterdam dell'Unione Europea che, in un protocollo dedicato a questo tema, cosi' recita: 'Il sistema di radiodiffusione pubblica negli Stati membri e' direttamente collegato alle esigenze democratiche, sociali e culturali di ogni societa', nonche' all'esigenza di preservare il pluralismo dei mezzi di comunicazione'.

La pluralita' e l'alta professionalita' dell'informazione, l'accesso equilibrato ai mezzi di informazione di massa di tutte le componenti della vita politica e sociale del Paese, la disponibilita' di spazi adeguati per voci culturalmente rilevanti e indipendenti dalle forze politiche e dalle autorita' di governo sono non meno importanti a livello locale, per garantire la buona salute di una democrazia, di quanto lo siano, oggi come sempre, a livello nazionale"

- I presidenti delle Camere nominano, con ritardo rispetto ai tempi previsti, il nuovo consiglio di amministrazione della Rai

Marzo 2002


- Il ministro delle Riforme Umberto Bossi dice, in un'intervista a "La Stampa", rispondendo alla domanda di un giornalista che citava una agenzia di stampa: "Le agenzie sono in mano alla stampa comunista, non mi fido". Il segretario della Federazione Nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi, commenta: "E' stupefacente la disinvoltura con la quale un membro del governo liquida il lavoro di centinaia e centinaia di giornalisti che svolgono la funzione di garantire l'informazione nel nostro Paese. Ogni critica al nostro lavoro di informare e' legittima, ma e' insopportabile una generica accusa di partigianeria"

- Su ordine della Procura della Repubblica di Roma, vengono perquisite le abitazioni e le redazioni di due giornaliste. Sono Claudia Fusani di "Repubblica" e Fiorenza Sarzanini del "Corriere della Sera". L'inchiesta riguarda la fuga di notizie relative alle indagini su una presunta cellula di terroristi islamici scoperta nella capitale. I carabinieri sequestrano telefoni cellulari, documenti e computer. Fusani e Sarzanini vengono trattenute in caserma

- La Federazione Nazionale della Stampa e l'Usigrai esprimono la loro preoccupazione per "gli attacchi virulenti" che alcuni presidenti di Regione hanno rivolto alle rispettive sedi regionali della Rai. Nelle "forti critiche" rivolte dalla giunte regionali del Veneto, del Lazio e della Puglia alle redazioni regionali di Rai Tre il sindacato intravede il rischio che si stia cercando di attuare a livello locale come a livello nazionale, "un unico disegno di omogeneizzazione dell'informazione"

Aprile 2002


- A Sofia, Bulgaria, in una conferenza stampa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dice: "In questi giorni la Rai ha subìto il cambiamento dei responsabili delle reti e dei telegiornali. Quindi finalmente tornera' ad essere una televisione pubblica, di tutti, non faziosa, oggettiva e non partitica come invece e' stata con l'occupazione militare della sinistra. Ho gia' avuto modo di dire che Santoro, Biagi e Luttazzi hanno fatto un uso della tv pubblica, pagata da tutti, criminoso. Credo sia preciso dovere della nuova dirigenza non permettere piu' che questo accada." Alla domanda "Ma allora Santoro, Biagi e Luttazzi dovranno andarsene?", Berlusconi risponde: "Ove cambiassero nulla 'ad personam', ma siccome non cambieranno…" Le proteste dell'opposizione sono definite dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Renato Schifani, "di stampo sovietico"

- Parla il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: "La qualita' delle trasmissioni, garantita dall'alta professionalita' dei protagonisti dell'informazione, deve essere assicurata dall'autonomia editoriale che, al pari del pluralismo del sistema radiotelevisivo, e' elemento fondamentale per la vita di una moderna democrazia"

- "La trasmissione Rai 'Report', con il suo canovaccio, ha inteso ridicolizzare la Sicilia e i siciliani, si e' dato vita ad una ricostruzione affrettata e fatta di mezze verita'…si spaccia come informazione giornalistica quella che al piu' sprovveduto spettatore appare come sciacallaggio informativo per biechi fini di contesa politica, che nulla ha a che fare con l'interpretazione autenticamente professionale del ruolo di servizio pubblico di un ente come la Rai." Parole di Salvatore Cuffaro, presidente della regione Sicilia

- Cinquanta giovani di destra boicottano la rappresentazione di uno spettacolo sulla Resistenza al teatro Vascello, a Roma. Al grido di "fuori i comunisti dal quartiere" e "il comunismo non passera'" i manifestanti tentano di lanciare oggetti e di entrare nel teatro. Si allontanano all'arrivo della polizia. Ad organizzare la protesta e' un gruppo guidato da un consigliere provinciale di Alleanza nazionale

- A Roma, durante la manifestazione celebrativa della Liberazione, viene impedita la diffusione della rivista "Micromega". Due vigili sequestrano tutte le copie a un venditore e lo multano per 5100 euro. La legge stabilisce che per le testate giornalistiche quotidiane e periodiche non e' necessaria alcuna autorizzazione per la vendita ambulante o porta a porta.

- Sullo sciopero generale, il quotidiano "Libero" titola: "Lo sciopero delle banane. Gli ultimi comunisti paralizzano l'Italia d'accordo con chi ha ucciso Biagi"

Maggio 2002

- "Vi chiedo ufficialmente che la liberta' del Corriere della Sera non sia intaccata." Raffaele Fiengo, componente del comitato di redazione del giornale, interviene cosi' all'assemblea dei soci di Hdp, che controlla la Rcs, e aggiunge: "La tradizionale indipendenza del Corriere rimane, ma ci sono pero' pressioni e interferenze che si fanno ogni giorno piu' forti e che trovano resistenza nell'orgoglio degli oltre 360 giornalisti e 1.000 collaboratori"

- L'Italia e' citata nel rapporto annuale di "Reporters sans frontieres" sui Paesi nei quali la liberta' di stampa troverebbe ostacoli e si sta degradando. Rsf cita i fatti del G8 di Genova, la lettera bomba inviata ad Emilio Fede, riferisce di una situazione inedita in Italia, dove "l'informazione e' controllata essenzialmente dal presidente del Consiglio". Al capitolo "pressioni e ostacoli", Rsf si sofferma sulle dichiarazioni fatte in campagna elettorale dall'attuale ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri: "Gasparri disse che il Tg3, e tre giornalisti di cui fece il nome, dovevano essere i primi ad essere sanzionati in caso di vittoria del centro destra alle elezioni. Qualche mese dopo Berlusconi dichiaro' ai giornalisti che non si fidava piu' di loro e che non si sarebbe piu' fatto incastrare, riferendosi alla tempesta di proteste suscitate dalle dichiarazioni sulla superiorita' della civilta' occidentale, che secondo lui sono state deformate dalla stampa"

- I carabinieri perquisiscono casa e ufficio del giornalista Guido Ruotolo de "La Stampa". Su ordine della magistratura romana, sequestrano cellulari e computer: l'inchiesta e' la stessa nell'ambito della quale sono state sottoposte a perquisizioni e interrogatori le giornaliste Fusani e Sarzanini (vedi Marzo 2002). Ruotolo e' indagato per rivelazione di segreto di indagine e per pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale

- L'ex presidente della Rai Roberto Zaccaria denuncia: "Mediaset ha fatto un contratto con l'Osservatorio di Pavia affinche' quest'ultimo non dia piu' alla Rai i dati della presenza dei politici sulle reti del presidente del Consiglio"

- Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi afferma pubblicamente: "C'e' la pretesa di dire che in Italia c'e' il rischio di liberta' di informazione. Lo sapete tutti che il 90% dei giornalisti italiani ha simpatie per la sinistra, lo sapete tutti che in Rai non e' cambiato niente! I nostri uomini sono li' da qualche giorno ma hanno difficolta' enormi, se volessero cambiare" (vedi dichiarazioni Berlusconi Febbraio 2002)

- La maggioranza chiede la sospensione di quattro programmi giornalistici Rai durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative. Si tratta di "Sciuscia'", "Il fatto", "Porta a porta" e "Primo piano". "Nel delicato periodo della prossima campagna elettorale" - afferma la mozione presentata in commissione parlamentare di vigilanza sulla rai - "la liberta' degli operatori del servizio pubblico non deve ledere in alcun modo il valore irrinunciabile del pluralismo" e per questo chiede che "vengano attuate tutte quelle puntuali cautele ed iniziative preventive affinche' la liberta' di pochi non ferisca in modo grave la liberta' e la dignita' di milioni di utenti della concessionaria pubblica".

- La Rai affida alla societa' Datamedia (vicina al presidente del Consiglio) l'appalto per exit-poll e proiezioni elettorali (insieme alla Cirm)

- Il direttore generale della Rai, davanti ai parlamentari della commissione di vigilanza, si scusa per lo spot andato in onda su Radio Rai. Lo spot pubblicizzava una videocassetta del settimanale"Il Borghese" con i discorsi di Mussolini, presentato agli ascoltatori alla stregua di un grande statista

- Nell'edizione di maggior ascolto, il TG1 della Rai lancia cosi' un servizio su un anno di governo Berlusconi: "A un anno dalla vittoria elettorale, tempo di primi bilanci per il governo di centro-destra. Disattese tutte le promesse, attacca la sinistra, - di fatti neanche l'ombra. Le riforme procedono spiega Berlusconi, stiamo mantendendo tutti gli impegni. Ma sentiamo il giudizio degli esponenti del governo e della maggioranza". Seguono quattro interviste ad altrettanti esponenti di governo e maggioranza. Dell'opposizione non c'e' traccia