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Giuseppe Pontiggia,

"La mia blbliofilia è la brama di inghiottire l'universo"

 

VENTOTTOMILA volumi su metri e metri di librerie. 
Nessun computer, libri schierati secondo collane, editori, argomenti e, per risparmiare spazio, anche secondo le dimensioni. Il metodo per ritrovarli? Guardarli, consultarli spesso. 
E' così che Giuseppe Pontiggia ha organizzato la sua biblioteca:

«Sono pochi i libri che elimino. Quando questo avviene non lo faccio mai con dolore. Infatti il mio criterio è di scegliere opere che avrei voglia di cominciare a leggere la stessa sera in cui le ho acquistate. Quelli che dò via non li considero necessari. Non sono un collezionista che ama i libri intonsi, solo per il piacere di averli».

Ma come fa a trovare il tempo per leggere tutto quello che le interessa o che semplicementelo incuriosisce?

«Leggo più libri insieme. In questo campo sono a favore dell'infedeltà e della poligamia. La lettura è una ricerca senza fine. Dante, è un esempio, l'ho cominciato a capire solo dopo averlo letto più volte. Però anche una rapida incursione può essere importante. E' come vedere un paesaggio per scorci. Una biblioteca vasta può favorire questi veloci attraversamenti». 
Cosa si nasconde dietro la sua passione di bibliofilo?

«Una biblioteca come la mia rappresenta sicuramente qualcosa di irresponsabile. Rappresenta un'attrazione visionaria, una spinta verso la ricerca senza confini né limiti.

E' come una brama malinconica di poter inghiottire l'universo intero attraverso i libri».