Un Blog  come strumento di comunicazione interna in un gruppo di lavoro

scheda operativa di Paolo Ferrario, 29 settembre 2009

 

pubblicata anche su

http://polser.wordpress.com/2009/09/29/paolo-ferrario-un-blog-“provvisorio”-come-strumento-di-un-gruppo-di-lavoro-testo-word-www-segnalo-it-2009/

 

Nelle organizzazioni di servizio o nelle scuole si tengono con frequenza incontri di lavoro, seminari di formazione, riunioni di programmazione.

Il lavoro formativo richiede la definizione di obiettivi didattici, l’individuazione di assi tematici, l’esplicitazione dei profili culturali che caratterizzeranno la realizzazione del progetto.

In situazioni di gruppo non immediatamente decisionali è necessario far circolare informazioni mirate all’accrescimento delle conoscenze da parte dei membri del gruppo, soprattutto quando si è in fase di istruttoria su un problema.

Con questo breve testo intendo mostrare l’uso di un “Blog provvisorio” allo scopo di migliorare il flusso delle informazioni e la loro correzione durante i diversi momenti della discussione.

 

Cos’è un Blog?

La parola “blog deriva da “web” (rete) e “log”.

In senso letterale sarebbe “”traccia sulla rete”.

In senso operativo un blog è una tecnologia internettiana gestita da un software che tiene le tracce di accesso ad un sito.

In senso comune un blog è come una pagina bianca da riempire di contenuti che si aggiunge ad altre pagine , come in un blocco di appunti.

In questa pagina Uno scrive qualcosa che gli sta a cuore e nella mente, il software la fissa nel tempo (ora, giorno, anno) poi Altro arriva, legge e (se è nella giusta disposizione d’animo) scrive a sua volta qualcosa su quanto ha trovato scritto.

Dunque un blog è uno strumento (un ottimo strumento) di comunicazione scritta interattiva. Un blog potrebbe contenere i capitoli di un romanzo o un progetto per la costruzione di un ponte o, ancora, le idee allo stato informale per un progetto didattico o di servizio.

E’ diventato linguaggio comune chiamare “post” (di fatto un testo strutturato, con la possibilità di immettere facilmente immagini, audio, video) il primo testo e “commenti” quello che scrivono i visitatori o collaboratori.

Visivamente un blog funziona così:

 

Infine un blog presenta queste altre caratteristiche che lo rendono uno strumento estremamente flessibile ed adattabile a diverse situazioni biografiche (diario in rete), relazionali (stabilire contatti con persone affini o comunque “vicine”) e lavorative (monitorare un processo organizzativo):

·        Non richiede l’acquisto di software, la registrazione alla piattaforma blog è gratuita

·        È di facile apprendimento

·        Pubblica in ordine cronologico inverso (va dal presente al passato)

·        È in rete e quindi tendenzialmente accessibile a chiunque: e tuttavia può anche essere riservato solo ai componenti di un gruppo di lavoro

 

E’ proprio su quest’ultima opportunità che vale la pena di soffermarsi.

 

Perché un Blog provvisorio invece delle E. Mail?

In incontri di gruppi di piccole dimensioni (direi da 5/10 fino a 30/40) è pratica usuale quella di fare circolare i materiali informativi tramite la posta elettronica.

Questo sistema sembra, a prima vista, semplice ed economico. In realtà è molto dispersivo: basta che il lettore di questo mio testo vada alla sua posta e ne converrà. Le E. mail si accatastano una sull’altra in modo casuale che richiede un continuo lavoro di classificazione e memorizzazione.

Immaginiamo un gruppo di 20 persone che si scambiano sintesi, frammenti progettuali, idee spontanee, testi in fase di abstract. Ogni componente della mailing list riceve informazioni relative ad un evento e le archivia secondo propri criteri. Già questa operazione può generare qualche problema di ritrovamento. Ma le cose si complicano quando arrivano commenti e feedback, perché tutte queste informazioni saranno oggetto di sequenze infinite di E.mail.

Questo avviene perché le E.mail vanno configurare una catena di informazioni che richiedono dispendio di tempo per aggregarle.

 

 

Le E.Mail sono fantastiche per comunicazioni bilaterali, ma sono meno utili quando si intrecciano più persone sullo stesso oggetto di lavoro.

Ecco perché un “blog provvisorio” può razionalizzare questi flussi comunicativi.

Definisco “blog provvisorio” la costruzione e manutenzione di un blog finalizzato per quella singola situazione lavorativa: una équipe, un consiglio docenti, più autori che devono scrivere una relazione o produrre una antologia, una classe scolastica.

Dal punto di vista funzionale la tecnologia dei blog  permette di raccogliere ogni informazione in un luogo accessibile a ciascun membro del gruppo. E’ proprio come fare quello che usualmente facciamo: entriamo nella stanza della riunione, cerchiamo i materiali scritti che sono stati fotocopiati, cominciamo a discutere sull’ordine del giorno, qualcuno (talvolta) tiene un verbale.

Il blog consente di creare una specie di scaffale su cui depositiamo in contenitori etichettati i singoli elementi informativi del progetto (programma, statuto, work in progress, dati statistici, ideazioni, ...)

Il blog consente di ordinare i post per argomenti. Ogni post è commentabile. Ciascuno legge i commenti degli altri, chiede delucidazioni, aggiunge la sua opinione. I commenti appariranno in ordine cronologico e saranno sempre associati a quel post, che sarà così arricchito di sfumature interpretative.

Ma il vantaggio formidabile è che ogni post potrà essere richiamato tramite i link nelle mail e in qualsiasi documento web.

 

 

E’ questo il valore aggiunto: le proposte, le sintesi, i testi (ognuno in un post) saranno commentabili, visibili, linkabili e ricercabili per temi.

Se non è opportuno rendere tutto di dominio pubblico le piattaforme blog permettono di rendere un intero blog (o un singolo post) accessibile solo tramite password. Analogamente i commenti possono essere vincolati a forme varie di controllo da parte dell’amministratore: si può così richiedere la registrazione di ciascun utente e in ogni caso i commenti vengono segnalati via mail all’amministratore.

 

Nota finale

Questo scritto deve molto (anzi, direi tutto) a questo post:

Corrado De Francesco, I blog per convegni e seminari

Un’analisi veloce ed esauriente sulla gestione dei blog è qui:

Alberto D’Ottavi, Tommaso Sorchiotti, Come si fa un Blog 2.0, Tecniche Nuove, 2008