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Santa Rita: porre fine al sistema degli orrori

L'aberrante vicenda della clinica Santa Rita è un caso estremo, nella sua brutale mercificazione dei malati, che mette in luce una contraddizione di fondo della sanità convenzionata lombarda: quello tra il perseguimento dell'interesse del paziente (avere la cura più appropriata e conveniente) e quello del profitto economico (fornire non la cura che serve, ma quella che più remunera).

Altroconsumo da anni offre informazioni indipendenti per aiutare i cittadini a scegliere nella maniera più consapevole i medici e le strutture cui rivolgersi. Molte le lacune emerse nella nostra ultima inchiesta sulla qualità degli ospedali.

La nostra inchiesta sulla qualità degli ospedali
Nell'inchiesta sulla qualità delle cure in 14 ospedali, pubblicata su Salutest nel febbraio 2007, Altroconsumo ha messo a confronto la qualità delle cure fornite da 14 tra i maggiori ospedali italiani. Dall'inchiesta era emerso come:

  • circa metà degli ospedali visitati non avesse messo in atto nessun tipo di programma relativo alla sicurezza, volto ad applicare procedure specifiche per ridurre al minimo il rischio dovuto ad errori degli operatori sanitari (operazioni all'arto o nel sito sbagliato, dosaggi errati di farmaci, strumenti o garze dimenticati nella ferita);
  • una sola struttura, tra tutte quelle visitate, era dotata di un programma per registrare sistematicamente errori ed eventi avversi ("near miss", cioè "quasi errori"), unico sistema valido per rendere sistematicamente più sicure le procedure;
  • nessuno dei reparti da noi visitati svolge di propria iniziativa indagini sulla soddisfazione dei pazienti: solo in alcuni casi queste indagini erano messe in atto dagli Urp (uffici relazione col pubblico) o dagli uffici di qualità;
  • diversi ospedali non prevedono nessun programma specifico per monitorare e combattere il dolore postoperatorio;
  • i moduli per il "consenso informato", che dovrebbero tutelare il paziente e consentirgli di scegliere con consapevolezza se sottoporsi a un trattamento sanitario, spesso sono concepiti più per tutelare la struttura ospedaliera che il paziente e molto spesso sono sottoposti al malato talmente a ridosso dell'intervento che non resta il tempo né per riflettere con calma, né per consultarsi con un familiare o con un altro medico.

Cosa chiedere prima di sottoporsi a un intervento
Ecco una serie di consigli che possono aiutare a fare chiarezza prima di sottoporsi a un intervento chirurgico:

  • Chiedere esplicitamente al medico: l'intervento è indispensabile? Quali sono le conseguenze, se non viene eseguito? Quali sono i rischi connessi all'intervento? Quali le possibili conseguenze? Non ci sono soluzioni alternative? Non si può aspettare per vedere l'evoluzione spontanea del disturbo?
  • Se non si è convinti, chiedere un secondo parere ad un altro medico prima di sottoporsi all'intervento
  • Chiedere di avere in anticipo materiale informativo sull'intervento e i moduli con cui viene richiesto il consenso informato, per poterne parlare con persone di fiducia.
  • Informarsi su come viene gestito il dolore postoperatorio: ci sono programmi specifici per controllarlo e rilevarlo?
  • Il medico è disponibile e rintracciabile dopo l'intervento? Con quali modalità?
  • Quali sono le modalità di richiesta della cartella clinica e i tempi e i modi di consegna?
Per saperne di più:
Conoscere la cartella clinica
Un consenso più informato



 
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