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AITSAM – Associazione italiana tutela salute mentale

Riflessioni in merito alla proposta di legge n° 174 di iniziativa del deputato Maria Burani Procaccini (Forza Italia)

Oderzo, 29 settembre 2001


Norme per la prevenzione e la cura delle malattie mentali.
Presentata il 30/5/01, abbinata alla proposta di legge n° 152 on. Ce', discussa dalla XII commissione permanente (affari sociali) presieduta dall'on. Giuseppe Palumbo i giorni 19-20 settembre 01.

PREMESSA
La risposta complessiva alla domanda di salute mentale è disomogenea e carente su tutto il territorio nazionale, la diffusione delle buone pratiche mediche, pure esistenti, è lenta e poco incoraggiata.
La normativa in vigore, se non del tutto ma in larga misura sufficiente, è scarsamente e limitatamente applicata; le strutture territoriali sono carenti ed inadeguate; il numero degli operatori è insufficente; non ci sono sanzioni per le Regioni e le ASL inadempienti; gli Enti Pubblici non onorano gli impegni e le responsabilità che la normativa vigente attribuisce loro.
Si è raggelato lo slancio etico e culturale della solidarietà, del rispetto della sofferenza e della diversità che pure avevamo intravvisto.
E' in questo contesto, ci pare, che prende forma questa proposta di legge, la cui struttura complessiva sembra sostenuta più da esigenze/richieste di tipo sociale (contenimento) e familiare (esasperazione/delega) piuttosto che dai bisogni terapeutico-sanitari riconosciuti e/o espressi dai malati.

OSSERVAZIONI
Prima di introdurre cambiamenti radicali nei Dipartimenti di Salute Mentale ci sembra più coerente introdurre piuttosto norme vincolanti per l'applicazione della normativa in vigore (Progetti Obiettivo Nazionali e Regionali) associando a queste l'applicazione di sanzioni; inoltre promuovere e incentivare concretamente le buone pratiche mediche; sollecitare la Conferenza Stato - Regioni a rispettare gli impegni assunti attraverso il suo Presidente nella prima Conferenza Nazionale della Salute Mentale (Roma 10-12 gennaio 2001).

In merito alla proposta di legge
Riteniamo il TSO uno strumento "estremo", che provoca nella persona malata sentimenti di paura, angoscia, disistima e sfiducia. E' causa di stigma. Spesso è una resa terapeutica là dove è fallita la presa in carico e il progetto riabilitativo personalizzato non è stato realizzato.
Ovunque i servizi territoriali sono efficenti, il TSO si riduce vistosamente.
Di maggior interesse si prefigura invece il TSO territoriale.
L'uso di questi strumenti deve essere limitato, controllato e regolamentato secondo i criteri di fondo della normativa vigente.
Riteniamo importante ed apprezzabile che la tipologia delle Strutture Residenziali per trattamenti terapeutico-riabilitativi (le CTRP come indicato nel PON) si preveda per fasce di età, fermo restando il numero di 12 persone e l'inserimento in contesti urbani (non ex OP) ed in luoghi separati dall'Ospedale e dal CSM.
Ribadiamo il diritto inalienabile dei sofferenti psichici alla riabilitazione.
Ci chiediamo, se si ritiene che il servizio pubblico non sia in grado di dare risposte adeguate è pensabile che lo possa fare il privato?
Quale riabilitazione è attuabile in strutture affollate (50 persone), spersonalizzate, in un contesto socio-ambientale lontano dalla realtà, lontano dagli affetti, dal contesto di appartenenza e dalla dinamicità della vita quotidiana? Non bastano certo i previsti controlli a ridurre il rischio di isolamento ed autoreferenzialità.
E' urgente piuttosto che nel servizio pubblico sia resa attiva la funzione di effettivo controllo sulla programmazione, sulla qualità, sulla spesa.
Infine, la gestione dei pazienti minorenni (bambini di 14 anni!), così come delineata, è in aperto contrasto con il PON e con qualsivoglia approccio orientato alla qualità, al rispetto della persona umana e della dignità.
Da buon ultimo, non per importanza, il tema della prevenzione, cardine di tutta la progettualità connessa alla salute mentale, citata nel titolo e poi completamente ignorata nel testo.

CONCLUSIONI
Rinviando ad un successivo incontro le numerosissime osservazioni che l'assemblea dell'A.I.T.Sa.M. ha espresso, sottolineiamo che il progetto di legge n° 174 ci sembra vanificare tutto ciò che, se non perfetto sicuramente innovativo, è presente nei PON 94/96 e 98/00 ed in particolare nell'ultimo POR Veneto.