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Sussidio di povertà, è scontro tra Governo e Cgil

 

Il libro bianco del Welfare prevede la cancellazione del reddito minimo per 25mile famiglie bisognose. Cofferati all'attacco: "Cominceremo subito a raccogliere le firme per fermare Maroni".

 

ROMA- Nuova polemica tra la Cgil e il Governo. Questa volta il "casus" è fornito dalla possibilità che in autunno venga cancellato il reddito minimo d'inserimento. Un' esperienza - che a detta dei tecnici di Maroni - va superata e dovrà essere di competenza regionale. Una sterzata forte quella contenuta nel Libro bianco sul Welfare che stanno mettendo a punto i collaboratori del ministro del Lavoro  e che probabimente, il prossimo autunno, sarà inserita nella riforma federalista. La Cgil però non ci sta e annuncia, già da adesso, che raccoglierà le firme perché  il sussidio non venga cancellato, come  previsto nel Patto per l'Italia . Il sindacato sta infatti valutando la possibilità di inserire  nella legge di iniziativa popolare sugli ammortizzatori sociali alcuni articoli che prevedano l'estensione del reddito di povertà  a tutto il territorio nazionale. 

La volontà del Governo di superare l'esperienza dell'Rmi  invece di assecondare il buon esito di oltre tre anni di  sperimentazione - si legge in un'articolo dell'ultimo numero di  Rassegna sindacale, la rivista della Cgil - non solo porta alla  ''cancellazione di un istituto universale di contrasto delle diverse forme di poverta' e di esclusione sociale'', ma è del  tutto ''in linea con gli orientamenti generali del Governo sul  complesso delle politiche sociali".

.La sperimentazione dell'Rmi  durerà comunque fino alla fine dell'anno. E tra le 25.000  famiglie povere che da oltre tre anni ricevono il cosiddetto  sussidio di povertà  cresce il timore per quello che accadrà dal primo gennaio del 2003. L'indicazione che trapela è che tutte le politiche per i ceti più  deboli dovranno  essere gestite d'ora in avanti direttamente dalle Regioni. E .questo nonostante l'ultimo rapporto dell'Istituto di valutazione dell'Rmi inviato al ministro del Welfare tracci un  bilancio più che lusinghiero del "reddito minimo" con oltre oltre 17.000 famiglie uscite dal tunnel della povertà  (''superamento della condizione di  bisogno'') nei 39 comuni (24 nel Mezzogiorno) in cui il sussidio è  stato erogato.

(16 AGOSTO 2002; ORE 16:30)

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