Barbara Ehrenreich / Una paga da fame
ORWELL 70 ANNI DOPO
Calandosi nei panni di una cameriera, poi di una donna delle pulizie e poi di una commessa, vivendo per due anni la vita di una lavoratrice a basso salario e reddito infimo negli opulenti ma sempre pił iniqui States, e poi rendendo conto di tale esperienza in un libro appassionato e ironico, la giornalista e saggista americana Barbara Ehrenreich ha resuscitato George Orwell nell'incipit del terzo millennio. Non le opere pił celebri dell'autore britannico, i romanzi fanta-politici (1984) o metaforico-politici (La fattoria degli animali), ma le sue inchieste degli anni '30 vissute in prima persona tra i camerieri parigini e i barboni londinesi (Senza un soldo a Parigi e Londra) o tra i disoccupati del Lancashire e dello Yorkshire (La strada di Wigan Pier): sono questi i libri di Orwell che respirano in Una paga da fame di Ehrenreich, viaggio attraverso la miseria del lavoro sottopagato nordamericano. E sbalordisce che a distanza di settant'anni passino ben poche differenze tra i disperati di Orwell e i lavoratori descritti da Ehrenreich: stessi problemi ad arrivare alla fine del mese, a pagare l'affitto di sordide stamberghe, a nutrirsi e a nutrire le proprie famiglie - come se il progresso non avesse nemmeno lambito queste categorie, come se il benessere fosse un affare che non le riguarda.