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torna a Anni abbastanza crudeli

da L’emozione di domenica e i conti con se  stessi

di Corrado Stajano, dal Corriere - 9 ottobre 2001  

in questo tempo sospeso e grave che cosa ha perseguito, la scorsa settimana, la maggioranza parlamentare che sostiene il governo del Paese? Ha operato per favorire la cattura dei terroristi, bloccare i loro conti sporchi nelle banche, come stanno facendo gli americani e gli altri governi europei? E’ stato invece protagonista l’interesse particolare incarnato nella legge sulle rogatorie internazionali. Approvata e promulgata, salverà molti imputati di pesanti reati di corruzione, falso in bilancio, contrabbando, traffico di droga, riciclaggio e potrà mettere a rischio indagini sul terrorismo. Per poter discutere nell’aula del Senato la legge, è stato violato il regolamento che fissava un calendario differente ed è stata disattesa la prassi sempre rispettata di chiudere il Parlamento nella settimana che precede tornate elettorali e referendum. Poi sarebbe venuto il turno obbligato della legge finanziaria, un mese o più di lavoro, e deve essere sembrato un tempo infinito per i parlamentari con il fuoco sotto i piedi.
Al Tribunale di Milano sono in corso processi di capitale importanza, alcuni dei quali quasi al termine: la Sme, in dibattimento, imputati Berlusconi, Previti, Squillante, altri; l’Imi-Sir, in dibattimento, imputati Previti, Squillante, altri; all’All Iberian, in dibattimento, imputati Berlusconi e altri; il consolidato Fininvest, con richiesta di rinvio a giudizio, indagati Berlusconi e altri; il Lodo Mondadori.
La legge approvata, a giudizio della grande maggioranza dei magistrati italiani e dei giudici svizzeri che hanno rappresentato quasi sempre la controparte delle richieste di collaborazione giudiziaria, è impudica. Soprattutto nella formulazione - il cavillo della patria del diritto, la burocrazia a tutela dell’imputato che se la vede brutta - degli articoli 13 e 18 della legge. Secondo l’articolo 13, gli atti trasmessi (in genere conti bancari) sono inutilizzabili quando non c’è il timbro ovvero quando la trasmissione non è stata fatta secondo la procedura. Basta che manchi l’attestazione di autenticità. Si pretende che il giudice straniero rinunci alla sua sovranità e si sottoponga a quella di un altro Stato. L’articolo 18 stabilisce che l’inutilizzabilità vale in ogni stato e grado del giudizio, anche nella fase delle indagini preliminari. Siccome la stragrande maggioranza delle prove documentali dei processi in corso arriva dalla Svizzera che non usa fare alcuna dichiarazione di autenticità, il gioco è fatto. Anche se finora non è stata accertata la falsità di un solo documento.
Perché tanta furia? Perché sono arrivati e arrivano a valanga documenti dalla Svizzera e dal Liechtenstein. In grado di certificare, essi sì, le prove raccolte dall’accusa del Tribunale di Milano.
E il famoso conflitto di interessi? Non è un caso da manuale questo degli imputati-legislatori?