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COME RICONOSCERE E PREVENIRE L'ABUSO NELL'ANZIANO

  Giornale di Gerontologia 2001.

INTRODUZIONE  

Secondo il National Elder Abuse Incidence Study almeno un milione e mezzo di anziani subisce ogni anno un abuso, verosimilmente si tratta soltanto della punta di un iceberg; si stima infatti che siano coinvolti circa cinque milioni di soggetti. Tra il 1986 e il 1996 le segnalazioni sono aumentate del 150%. Da questi dati si evince l’importanza del problema che dovrebbe ricevere, anche in Italia, le attenzioni non solo delle aziende sanitarie, ma anche dello Stato, e di coloro che quotidianamente si dedicano all’assistenza agli anziani.

L’American Medical Association definisce l’abuso e la negligenza come “ un atto o un’omissione che determinano un danno o una minaccia per la salute o per il benessere dell’anziano”.

Il National Center on Elder Abuse classifica l’abuso in sette tipi differenti: fisico, sessuale, psicologico, sfruttamento finanziario, negligenza, abbandono e la trascuratezza  (vedi Tab. 1).

L’abuso degli anziani è raramente perseguito con specifiche leggi penali. Frequentemente accade che quando un medico denuncia un probabile abuso nei confronti di un anziano segue un’inchiesta; la risoluzione del caso non ha in genere risvolti penali, ma consiste semplicemente nel trasferimento  in un setting presumibilmente più sicuro, in cui sia assistito adeguatamente e ci sia  supporto per il caregiver.

Per la legge penale italiana l’abuso degli anziani rientra nei “Delitti contro l’assistenza familiare”, è un reato che viene punito secondo gli articoli 571-572 del codice penale. Il reato sussiste anche se dall’abuso deriva solo un pericolo probabile di malattia del corpo o della mente; il reale prodursi del danno stesso è circostanza aggravante. Si parla di maltrattamento quando esistono relazioni durevoli, abitudinarie o continuative tra la vittima ed il colpevole, a livello familiare o extra-familiare. La condotta punibile si configura in una pluralità di atti reiterati, numerosi o abitudinari, lesivi dell’integrità fisica o del decoro, oppure degradanti fisicamente o moralmente per la persona che li subisce. Perché si configuri il reato ci deve essere la volontà di esercitare maltrattamenti, con la consapevolezza di procurare sofferenza fisica o morale.

EPIDEMIOLOGIA

Spesso sono gli anziani con più di 80 anni, fragili, non autosufficienti, con scarse risorse finanziarie, e più frequentemente di sesso femminile che subiscono  l’abuso. La sua  forma più frequente è la negligenza, seguita dai maltrattamenti psicologici e dallo sfruttamento finanziario. La prevalenza è diversa nelle varie classi di età (vedi Fig. 1). I perpetuatori di tale reato sono spesso i membri della famiglia dell’anziano, i bambini nel 47% dei casi, seguiti dal coniuge 19% e dai nipoti 9%. A volte il maltrattamento è esercitato da amici o da coloro che si occupano della cura del malato anziano ( vedi tab. 2). Gli individui di sesso maschile sono responsabili della maggior parte dei maltrattamenti, ma esiste un rapporto uomo-donne paritetico quando si parla di negligenza. L’età di chi abusa è nel 39% dei casi compresa tra i 40 e i 59 anni, seguita dalla classe dei più giovani (27%) (vedi Tab. 3). L’abuso si esercita non solo tra le pareti domestiche, ma anche all’interno delle istituzioni ( nursing home, ospedali); non esistono tuttavia dati certi, soprattutto in Italia, sulla prevalenza di questo problema. Nonostante l'andamento demografico mondiale evidenzi un aumento delle classi più anziane e soprattutto degli ultra-ottantenni, gli studi epidemiologici relativi a tale tematica riguardano quasi esclusivamente l’età infantile.

COME RICONOSCERE L’ABUSO

L’abuso si perpetua in genere nel tempo; i maltrattamenti sono reiterati e frequentemente la famiglia rifiuta l’aiuto di estranei. Nella maggioranza dei casi le vittime sono isolate dai servizi sociali, abbandonate a se stesse, e spesso presentano un deficit cognitivo che impedisce loro di fare denuncia. Il medico curante è così l’unica fonte di aiuto possibile a condizione che conosca  bene i fattori di rischio ( vedi Tab. 4). Alcuni tratti della personalità delle vittime aumentano la possibilità che si verifichi un abuso; il modo di affrontare un problema e di reagire ad esso rende gli anziani variamente vulnerabili, così chi affronta i problemi in modo passivo è più a rischio di abusi fisici, chi manca di autostima e tende a rivolgere le frustrazioni su se stesso è più a rischio di sfruttamento economico. Poiché ogni persona anziana è una vittima potenziale di maltrattamento, gli indizi che rendono probabile questa condizione dovrebbero essere cercati in occasione di ogni visita medica. Al paziente dovrebbero essere rivolte domande mirate: - C’è qualcuno a casa che le fa del male? – Qualcuno l’ha toccata senza il suo consenso? – Qualcuno le ha fatto qualcosa che lei non voleva le venisse fatto? – Qualcuno ha preso qualcosa di suo senza il suo consenso? –Qualcuno l’ha minacciata? – Ha firmato qualche documento che non ha capito? – E’ preoccupato per qualcuno a casa? – E’ da solo per molto tempo? – Qualcuno non le ha dato aiuto quando lo ha chiesto?.

 Il medico che ha in cura da molto tempo una persona su cui sono comparse contusioni sulle braccia e sulle gambe deve pensare all’ abuso ed ispezionare anche le natiche e la regione dorsale; se premendo sugli ematomi, questi  modificano forma e dimensioni, è probabile   che siano di recente insorgenza. Il medico dovrà indicare il motivo di tali lesioni; se il paziente ed il caregiver non forniscono spiegazioni accettabili, la probabilità che si tratti di abuso è alta. La situazione può essere approfondita contattando altri medici che hanno visitato recentemente il paziente. Un altro segno di negligenza e di abuso è il ritardo nella richiesta di aiuto e di accertamenti in caso di fratture ossee. Il medico deve altresì appurare che le somme percepite dalla famiglia sotto forma di assegni di cura e di accompagnamento, siano utilizzate per un’alimentazione adeguata, per il riscaldamento degli ambienti, e per fornire le cure migliori al paziente ( ad esempio se un soggetto continua ad avere la glicemia elevata nonostante la terapia ipoglicemizzante prescritta, probabilmente non assume correttamente la terapia).

Un indizio di sfruttamento finanziario è l’ostinazione dei famigliari a mantenere l'anziano all’interno della casa quando appare evidente la necessità di un’assistenza continuativa ed intensiva in una struttura adeguata. Durante la visita a domicilio, il medico deve osservare l’eventuale presenza di situazioni pericolose all’interno dell’abitazione: impianti elettrici non a norma, ostacoli architettonici, mancanza di riscaldamento o di aria condizionata, ambienti sporchi, disordine, infestazioni di animali, odore di feci e urine.

COME PREVENIRE L’ABUSO

Per prevenire l’abuso degli anziani si deve evitare il loro isolamento sociale e quello  della famiglia, risolvere al meglio i problemi sanitari più disabilitanti, migliorare le condizioni ambientali in cui vive il malato e ridurre lo stress del caregiver ( vedi Tab.5). E’ quest’ultimo un aspetto molto importante: si devono identificare gli eventi scatenanti lo stress che solitamente si identificano con i comportamenti del paziente che ripete più volte le stesse frasi, picchia il caregiver, si rivolge a lui con grida volgari, è disinibito, lo segue ovunque, vaga fuori casa, rifiuta di fare ciò che gli si dice. A volte lo stress dei famigliari può dipendere da un impegno assistenziale troppo pesante; parlando con altri caregiver più esperti o con professionisti si può trovare il modo migliore per risolvere la situazione e ridurre la tensione. L’educazione della famiglia dell'anziano, soprattutto se cognitivamente compromesso, può aiutare a capire i comportamenti di quest’ultimo e ad accettarli come manifestazioni di malattia. I motivi dell’abuso e della negligenza all’interno delle istituzioni derivano spesso da un’accettazione passiva dello status quo, o dallo stress del personale. Un aiuto importante sarà la formazione di coloro che si occupano di assistenza agli anziani, essa deve prevedere sia l'addestramento professionale che l'aggiornamento attraverso l'utilizzo di materiale didattico adeguato su questi argomenti.

E' auspicabile la creazione di numeri telefonici dedicati alla denuncia dell’abuso, la formazione di gruppi multidisciplinari che forniscano assistenza tecnica adeguata, l'istituzione di protocolli per le corrette procedure da seguire in caso di abuso, l'educazione pubblica attraverso campagne pubblicitarie e di insegnamento specifico nelle scuole. Nel 1999, in occasione dell'Anno Internazionale dell’Anziano, sono state proposte iniziative alla comunità, agli imprenditori, alle scuole e ai mezzi di informazione. E’ fondamentale sostenere l'integrazione e la solidarietà nelle famiglie mediante il dialogo sia nelle scuole che nei luoghi d'incontro delle comunità; inoltre occorre migliorare l'istruzione degli anziani stessi. Rendere la gerontologia una materia di base per gli studenti di scienze sociali, giornalismo, e naturalmente medicina e scienze infermieristiche, spiegare il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione ed il suo impatto su tutte le generazioni ed i settori della società, illustrare i diversi tipi di invecchiamento dialogando su tematiche quali la dignità e il coraggio nell'affrontare la malattia, la povertà e la morte possono aiutare a ridurre il fenomeno dell’abuso.

CONCLUSIONI

L’abuso dell’ anziano è un problema misconosciuto sia dal medico che dalla società. Si è insistito forse troppo sull'uso deprecabile dei mezzi di contenzione, che rappresentano  però solo un capitolo dell’argomento. La prevalenza esatta del problema in Italia non è nota sia per la mancata denuncia da parte della vittima, sia per l’incapacità del medico di coglierne i segni. Il geriatra deve conoscere questa sindrome: suo compito è rilevarla e prevenirla. E' auspicabile che questa problematica sia affrontata anche nell'ambito delle associazioni, le quali dovrebbero occuparsi più frequentemente dell'assistenza agli anziani, molto più soli e con molti più problemi socio-assistenziali rispetto ai bambini, per i quali l’interesse è elevato. Nelle scuole sarebbero utili programmi didattici dedicati alla conoscenza dei bisogni socio-sanitari delle diverse classi di età così lontane e diverse; la letteratura scientifica italiana dovrebbe arricchirsi con studi ben condotti in questo settore socialmente così importante per le persone anziane.  


Tab.I : Tipi di maltrattamento negli anziani

  TIPO

DEFINIZIONE

ESEMPI

 

 FISICO

 

 

 

Atto intenzionale perpetuato con l’intento di causare danno o dolore fisico.

 

Schiaffi, percosse, spintoni, bruciature, tagli, contenzione con strumenti inadeguati.

 

 SESSUALE

 

 

 

Parlare in modo allusivo, toccare o accarezzare senza il consenso, fino allo stupro.

 

Obbligare una persona, con o senza handicap mentali, ad un atto sessuale.

 

 PSICOLOGICO

 

 

 

Atto intenzionale perpetuato per causare danno, dolore psicologico, angoscia mentale.

 

Aggressività verbale, insulti, minacce, intimidazioni, isolamento sociale.

 

NEGLIGENZA

 

 

 

Fallimento intenzionale o no nel prendersi cura e nel soddisfare i bisogni fisici e psicologici del malato.

 

Cucinare, lavare, vestire in modo adeguato; non stimolare il malato alle relazioni sociali.

 

TRASCURATEZZA

 

 

 

Incapacità dell’anziano di prendersi cura e di soddisfare i propri bisogni fisici e psicologici.

 

Inadeguatezza nel cucinare, lavarsi, vestirsi, curarsi nel modo adeguato. Mancanza di stimoli sociali adeguati.

 

SFRUTTAMENTO

ECONOMICO

 

 

Uso non proprio delle risorse economiche dell’anziano per profitti personali.

 

Togliere all’anziano denaro o beni materiali.

Tab.II: Figure responsabili dell'abuso sull'anziano

RELAZIONI CON LA VITTIMA

NEGLIGENZA

 

 

PSICOLOGICO

ABUSO

 

FISICO

 

 

FINANZIARIO

ABBANDONO

 

BAMBINI

 

43,2

 

53,9

 

48,6

 

60,4

 

79,5

SIBLING

8,7

1,8

4,7

1,3

0,0

NIPOTI

8,8

8,9

5,6

9,2

6,6

GENITORI

0,5

0,0

0,8

0,0

0,0

CONIUGI

30,3

12,6

23,4

4,9

6,4

ALTRI

3,7

11,7

5,4

9,7

0,0

AMICI

0,6

10,3

10,2

8,7

0,0

INFERMIERI A DOMICILIO

 

4,2

0,9

0,2

1,7

7,4

INFEMIERI FUORI DAL DOMICILIO

0,0

0,0

1,2

4,1

0,0

 

 

Le cifre esprimono le percentuali.

Tab.III: Età di coloro che perpetuano l'abuso degli anziani

ETA’

PERCENTUALI

< 40 anni

27

41-59 anni

3

60-69 anni

8

70-79 anni

12

> 80 anni

14

 

 

 

 

   

Tab.IV: Fattori di rischio, comportamenti e segni fisici che fanno sospettare un maltrattamento   

FATTORI DI RISCHIO

PAZIENTE

§         isolamento sociale

§         convivenza obbligata

§         incontinenza

§         alto grado di dipendenza dal caregiver

§         demenza e problemi comportamentali

CAREGIVER

§         abuso di farmaci

§         problemi fisici o mentali

§         storia di violenza all’interno o all’esterno della famiglia

§         dipendenza economica dal malato

§         stress ( divorzio, perdita del lavoro, problemi legali o finanziari)

PROBLEMI DEL PAZIENTE

§         problemi medici irrisolti

§         abuso di farmaci

§         depressione, ansia

§         disidratazione, malnutrizione, perdita di peso

COMPORTAMENTI SOSPETTI NELL’AMBUATORIO DEL MEDICO

§         spiegazioni non plausibili di certi segni fisici riscontrati

§         ritardi nel rivolgersi al medico

§         frequenti accessi alle prestazioni mediche

§         paura, il paziente si allontana fisicamente dal caregiver

§         il caregiver rifiuta di lasciare da solo il malato

SEGNI FISICI

§         bruciature in zone inusuali (dorso, natiche, cuoio capelluto)

§         abrasioni, lividi

§         vestiti sporchi o inappropriati alla stagione

§         ulcere da decubito

§         sanguinamenti genitali o anali  

 

Tab. V: Strategie per prevenire l'abuso degli anziani

PREVENIRE L’ISOLAMENTO SOCIALE

§         attraverso i servizi a domicilio ( infermieri, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione)

§         centri diurni di assistenza e servizi sociali

§         aumentando i contatti con i religiosi

§         utilizzando commercialisti per i problemi finanziari

DIMINUIRE LO STREES DEL CAREGIVER

§         elencare i servizi ai quali rivolgersi

§         contattare i gruppi di supporto al caregiver

§         utilizzare i servizi di assistenza periodica per fare riposare il caregiver

§         informare, educare il caregiver

CONTROLLARE I PROBLEMI SANITARI

§         evitare l’abuso di sostanze da parte del paziente e del famigliare

§         controllare la depressione e i problemi psichiatrici

§         semplificare la terapia

VALUTARE LA SITUAZIONE AMBIENTALE

§         stabilizzare il malato per ciò che riguarda la fragilità, la demenza, il comportamento, l’incontinenza

§         assicurarsi della sicurezza degli ambienti

§         ottenere l’assistenza sanitaria necessaria

§         assicurasi della necessità di un controllo costante del malato

§         considerare la necessità di un più alto livello di assistenza  

 


 FIG. 1 : ETA' DELLE VITTIME DEI VARI TIPI DI ABUSO

 


Last updated on: August, 8 , 2001                    

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