www.segnalo.it - Tracce: il tempo che resta
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IL TEMPO CHE RESTA. RICORDI anni '80
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Notte
del 29 dicembre 1992 ore 2 e 20
Mi
sono svegliato con l
Ho
compiuto un
In
una di queste esperienze io mi assumo il compito di guidare un piccolo gruppo
Il
punto fondamentale è questo: non
c
Questo
crea dei conflitti e qualcuno mi chiede perché questo non è avvenuto. Io lo
liquido abbastanza velocemente ed una ragazza mi da ragione dicendomi che il desiderio invadente di
sapere è un problema di quella persona, non mio.
Commento,
trascritto dalla voce notturna:
Mi
sono chiesto se qui c
In
particolare mi viene in mente la mia attuale situazione esistenziale.
Mi
trovo nella condizione di poter accettare una serie di parzialità.
Un
esempio di parzialità è
quella per cui, pur non avendo capacità grafiche,
Certo
immagini geometriche che tuttavia hanno un effetto evocativo non basato
Una
seconda mia parzialità è quella per cui, pur non avendo una cultura
Io
credo che questo abbia a che fare con le sabbie. Perché anche le sabbie
sono
E
allora non so se questo sogno sta dicendomi qualcosa di significativo. I fatto
è
A
ciascuno dico la mia e più o
meno faccio un discorso sull
E
se io non ho potuto dire a loro che cosa era avvenuto nell
Prendere atto cioè che sono ad un punto del percorso in cui posso
accettare le parzialità della mia storia personale e che contemporaneamente
devo fare uno sforzo attivo nei confronti della analisi e di chiuderla. Pur
rendendomi conto che questi processi psichici sono il risultato del lavoro
simbolico che ho condotto con le sabbie. Ma è forse necessario assumere una
posizione attiva senza aspettare passivamente che sia lo psicanalista a propormi
la chiusura dell
con Luciana, 1984
Mi alzo alla mattina
e vedo te
essere bell'essere
che dà benessere
(27 aprile 1991)
La bellezza di essere "soggettivi" e , allo stesso tempo, in relazione.
(29 novembre)
Sogno
Da Milano in un paese diverso.
Sento la voce di Tullio Aymone. Chiedo di salire. La stanza è povera. Lui non c'è. Mi sento umiliato e preso in giro.
Scendo. Vedo sulla finestra una donna bionda. Più avanti una donna nera: "Sei al capolinea"
Rido felice.
Ritorno nella stanza di Aymone. Ora è arredata.
Sono più sereno.
Improvvisamante lui compare. Ma non è lui, ma un uomo che assomiglia a C.R. .
Mi suggerisce un libro su Gorbaciov e San Francesco, il cui titolo mi sembra: "Il settore come vita tecnologica".
Ricordi dagli anni '80, trascritti da appunti scritti su fogli e foglietti
Da appunti scritti, forse risalenti agli anni '80. In un periodo di ancora più forte attenzione alla psiche, ai suoi aspetti, ai suoi rapporti con il corpo.
EVOCAZIONE VISIVA
Visualizza:
- una penna che scrive lentamente il tuo nome
- un numero, una cifra. Poi sostituiscilo con un numero di due cifre. Poi con uno di tre ... Fino al limite di cifre che puoi visualizzare. Immagina quel numero per due minuti
- varie forme colorate: un triangolo giallo, un cerchio blu, una stella verde a cinque punte ...
EVOCAZIONE TATTILE
Immagina di:
- dare la mano a qualcuno, sentirne la superficie e la pressione sulla tua mano
- accarezzare un gatto o un cane
- toccare: la corteccia di un albero, neve appena caduta, sabbia, l'acqua di una cascata, una piuma
EVOCAZIONE OLFATTIVA
immagina di annusare:
- un fiore
- aria pura di montagna in una foresta di pini
- legno che brucia
- il mare
- pane che esce dal forno
EVOCAZIONE CINESTESICA
immagina di:
- camminare lungo una spiagggia
- guidare l'auto (percepisci con precisione ogni gesto, girare il volante, premere i pedali ...)
- nuotare, giocare a tennis ...
- tagliare il legno con l'accetta
EVOCAZIONE DEL GUSTO
percepisci con l'immaginazione il gusto di:
- una banana
- mandorle
- panna montata
EVOCAZIONE UDITIVA
ascolta questi suoni immaginari:
- una voce che ti chiama
- il rumore del traffico
- il suono della pioggia
- persone a una festa
- qualcuno che cammina piano nel buio
- il fruscio di foglie nel vento
- bambini che giocano
- onde che si abbattono sulla riva
- una porta che cigola
- il suono di un gorgo che a poco a poco finisce nel silenzio
27 marzo 1988
Al buio, inginocchiato su un tappetino, lustrava, dopo avergli fiatato sopra, gli occhiali da sole.
Un immigrato con alle spalle una storia forse con poca memoria.
Forse la vita vive delle tensioni fra i momenti di malessere triste e una bella canzone di Jannacci.
Ma per me, illuminato dal ricordo tenero dell'immagine di Luciana, anche laggiù, nel buio del teatro.
Come stai?
Domanda che rimanda a una relazione.
Come stai nel mondo, adesso?