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Il "Premio speciale Strega" alla Costituzione italiana
Consegnato il 21 giugno in piazza del Campidoglio

di Alvaro Colombi

Il “Premio speciale Strega”, quest’anno non è stato assegnato ad un testo letterario, ma alla Costituzione italiana, la nostra “bibbia civile”, come incisivamente l’ha definita Ciampi alla fine del suo mandato.
L’ occasione è offerta dalla coincidenza di due date: la sessantesima edizione del Premio Strega e il sessantesimo anniversario dell’inizio dei lavori dell’Assemblea costituente.

Lo “Speciale Strega”,  è stato consegnato la sera del 21 giugno a piazza del Campidoglio, in un clima quasi surreale, auspice la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci. 
“Idea strana ma giusta – ha detto Veltroni facendo gli onori di casa - quella di assegnare un premio alla nostra Carta costituzionale e di consegnarlo ad uno dei padri costituenti”.
Così Oscar Luigi Scalfaro, presidente emerito e tra i più giovani costituenti del ’46 (aveva appena ventisei anni), già designato a suo tempo, è stato invitato sul palco a ritirare il Premio ad honorem dedicato al libro italiano per eccellenza.

“La nitidezza senza equivoci dei suoi principi, rara in testi normativi – si legge tra le motivazioni del riconoscimento – è, come sappiamo, frutto anche di un’alta tensione espressiva. Una tensione non fine a se stessa: essa ha consentito e consente alla carta di parlare per tutte e a tutte le coscienze, come sanno fare le opere più alte della nostra letteratura”.

A consegnare il Premio sono stati gli “Amici della Domenica”, il corpo elettorale dello “Speciale Strega”. Si tratta di Alain Elkann, Lidia Ravera, Mariangela Melato, Lucia Annunziata, Dacia Maraini, Furio Colombo, Corrado Augias, Lucio Villari, Francesco Maselli. Avvicendandosi al microfono ciascuno di loro ha recitato, concentratissimo, un articolo della carta.
Poi è toccato proprio a Scalfaro (se non a chi?) leggere l’articolo 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Il senatore a vita ha ricordato commosso l’applauso liberatorio dell’Assemblea al momento dell’approvazione.

In effetti, dicono le cronache d’allora, durò alcuni giorni il confronto tra le diverse posizioni per arrivare alla stesura del primo articolo, propedeutico a tutta la parte prima. Da un parte Togliatti che insisteva sull’Italia “ Repubblica dei lavoratori”, dall’altra quanti invece spingevano per un testo più “neutro”. Alla fine prevalse la proposta di Fanfani, sintesi intelligente e rispettosa di tutte le anime dell’Assemblea. Oggi sembrano lontani anni luce quei tempi. In un periodo di grave crisi morale, in cui si avverte l’assoluto bisogno della riaffermazione di certi valori, non troviamo affatto strana l’iniziativa della Fondazione Bellonci. Da dove ricominciare, infatti, se non dalla nostra carta fondamentale?

Prima del termine della cerimonia Scalfaro è ritornato sul palco per precisare che il premio lo consegnerà al presidente Napolitano chiedendogli di allestire uno spazio ad hoc, magari una sala per la Costituzione italiana. L’idea ci pare veramente eccellente.

01/07/2006