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GIOVEDÌ, 27 OTTOBRE 2005
 
Pagina 18 - Commenti
 
Cofferati e il cretinismo di sinistra
 
 
CORRADO AUGIAS

 

G entile Augias, se Cofferati vuol difendere la legalità, difenda chi fa lavoro nero o lotta contro il caporalato? Oppure chieda meno pub, più multe a chi fa i bisogni per le strade del Centro. O a quelli che per continuare a fare i loro loschi traffici intimidiscono i cittadini spaccando, minacciosi, bottiglie sulla strada, come ho visto io?

Giuseppe Berti Ceroni

ad8197@iperbole. bologna. it

G entile Augias, sono un giovane bolognese di sinistra. Da quindici anni Bologna conosce un degrado sempre più grave del quale la baraccopoli sul Reno è solo un aspetto. Che vogliamo fare? Lasciare le cose come sono? A chi gioverebbe? Non a chi si trova in condizioni di vita disumane che resterebbero. Non alle persone che subiscono le conseguenze di questo degrado che appartengono alle categorie deboli della società: l'anziano che non può più accedere al suo orticello sul lungofiume; la ragazza che non può più passeggiare da sola in via Zamboni senza rischiare di essere aggredita, come è successo qualche giorno fa. Chiedo che l'amministrazione si impegni a trovare alloggi decenti, ma non trovo nessuna ragione per opporsi a uno status quo che va a discapito di tutti.

Lorenzo Corti

Lorenzo. Corti@lettres. unige. ch

A ugias , penso che lei non abbia capito bene. Trovo troppo dura la posizione del sindaco che pure con il mio voto ho contribuito ad eleggere e che certo non rinnego per ora. Lavavetri e baraccati sono ossessivi e tanti: certo! Ma più che minacciarci ci danno fastidio per lo spettacolo di povertà cui ci costringono ad assistere. Ma qui c'è ben altra illegalità. Certe zone del centro sono frequentate giorno e notte da torme di persone urlanti ed ubriache. Gli ubriachi orinano e defecano davanti o dentro i portoni. Dappertutto un giro spacciatori evidente e quasi indisturbato. Non c'è anche qui un racket?

Claudio Bruno

claudio. bruno@alice. it

O rami è chiaro che lo scontro in atto a Bologna ha poco a che fare con la buona amministrazione della città, le ragioni degli uni e degli altri, il confronto con Barcellona o con Strasburgo. La vicenda è diventata politica, si fronteggiano non baraccati e lavavetri ma punti di vista sul mondo, ideologie. Sono scesi in piazza i reduci del 1977, quelli di 'Zangherì Zangherà', gli arrabbiati cronici, i ribelli per principio. Quelli che quando un progressista si appresta ad amministrare una città (o il Paese) si sentono morsi dalla tarantola della rivoluzione; e se una figura come Veronesi si presenta a Milano con buonissime possibilità di diventare sindaco fanno di tutto per convincerlo a restare a casa.

Non dico che Cofferati non abbia sbagliato. Un buon politico come lui doveva preoccuparsi di organizzare una rete di alleanze e di consenso prima di far partire la sua azione. Gli basterà ora l'approvazione dell'85 % dei bolognesi? Di cui il 63% addirittura 'molto favorevoli'? (Fonte: Medec).

Errori a parte, certo è che opporglisi per partito preso è politicamente irresponsabile. Forse (forse) con le prossime elezioni ci liberemo di alcuni mascalzoni di destra ora in circolazione. Ma ci libereremo mai dei cretini di sinistra?