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Istat

Tutela, affidamento e adozione dei minori

 

Anni 1995-2000

 

 

I dati qui presentati, frutto della collaborazione tra l’Istat e il Ministero della giustizia, illustrano le principali forme di tutela a favore del minore emesse dai giudici tutelari e dai tribunali per i minorenni nel periodo 1995-2000. Tra esse, particolare rilievo assumono i provvedimenti di urgenza a protezione del minore, gli affidamenti familiari e le adozioni.

In linea generale, nel periodo considerato si assiste ad un incremento dell'attività di intervento a tutela dei minori, indice di una maggiore sensibilità verso le loro condizioni di vita.

 

Ufficio della comunicazione

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Luisa Massimiani

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e mail massimia@istat.it

 

 
Dimostrazioni di questa maggiore attenzione sono l'istituzione nel nostro paese di un "Fondo per l'infanzia e l'adolescenza" (legge n. 285/97), oltre che di una “Commissione parlamentare per l’infanzia” e di un “Osservatorio nazionale per l'infanzia” (legge n. 451/97).

Gli interventi per la tutela e la protezione del minore rientrano tra i compiti principali del giudice tutelare e del tribunale per minorenni in materia civile e sono finalizzati alla promozione della personalità del soggetto in età evolutiva, con il fine di potenziarla e valorizzarla, nonché alla difesa dei bisogni e diritti fondamentali per lo sviluppo umano. Il tribunale ordinario, invece, si occupa delle questioni inerenti l'affidamento dei figli minori nelle cause di separazione e divorzio dei genitori.

 

 

I provvedimenti del giudice tutelare

 

Nel 2000, le tutele in materia di minori sono ammontate a 4.549, con un incremento del 67,7% rispetto al numero registrato nel 1995. L’incremento è consistente, anche considerando i valori rapportati alla popolazione minorenne: infatti, si passa da circa 26 tutele ogni 100.000 abitanti con meno di diciotto anni nel 1995 a 45 nel 2000.

 

 

Tutele aperte dal giudice tutelare in materia minorile. Anni 1995-2000 (Valori assoluti)


Il giudice tutelare è autorizzato anche ad esprimersi sull'interruzione della gravidanza della donna minorenne, qualora non ci sia stato assenso da parte di chi esercita la patria potestà o la tutela (art.12, legge n. 194/78).

Le autorizzazioni all'aborto per le donne minorenni sono risultate 1.759 nell'anno 2000, confermando il valore del 1999, ma con un incremento del 30,7% rispetto al numero rilevato cinque anni addietro.

L’aumento verificatosi dal 1999 è in linea con la tendenza, registrata negli ultimi anni, all'aumento del ricorso all'aborto volontario delle giovanissime (Tabella 1).

 

Tabella 1 - Principali provvedimenti civili emessi dal giudice tutelare in materia minorile. Anni 1995-2000

                (Valori assoluti e quozienti per 100.000 abitanti con meno di 18 anni)

 

ANNI

Affidamento dei minori

(con consenso)

Ispezioni

degli istituti

Tutele aperte

Autorizzazioni all'aborto per le donne
minorenni (a)

Denunce al tribunale
per i minorenni di situazioni di abbandono

VALORI ASSOLUTI

 

 

 

 

 

 

1995

1.043

627

2.713

1.346

72

1996

1.039

438

3.128

1.316

84

1997

1.085

552

3.477

1.468

88

1998

1.312

553

4.303

1.478

89

1999

1.259

821

4.879

1.794

92

2000

1.340

530

4.549

1.759

92

QUOZIENTI PER 100.000 ABITANTI CON MENO DI 18 ANNI

 

 

 

 

 

 

1995

9,9

-

25,8

26,2

0,7

1996

10,0

-

30,1

26,0

0,8

1997

10,6

-

33,8

29,3

0,9

1998

12,8

-

42,1

29,8

0,9

1999

12,4

-

48,2

36,4

0,9

2000

13,3

-

45,1

35,8

0,9

Fonte: Istat fino al 1997; a partire dal 1998 elaborazioni Istat su dati del Ministero della giustizia - Ufficio delle statistiche

(a)      Il quoziente è calcolato sulla sola popolazione femminile

 

 

Dal rapporto tra il numero dei provvedimenti sulla popolazione con età minore di diciotto anni, emerge che i quozienti relativi alle diverse tipologie sono quasi tutti più elevati nell'Italia centrale (Tabella 2).

 

Tabella 2 - Principali provvedimenti civili emessi dal giudice tutelare in materia minorile per tipo

                   e ripartizione geografica. Anno 2000 (Valori assoluti e quozienti per 100.000 abitanti con meno di 18 anni)

 

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

Affidamento dei minori

(con consenso)

Ispezioni

degli istituti

Tutele aperte

Autorizzazioni

all'aborto per le donne minorenni (a)

Denunce al tribunale

per i minorenni

di situazioni di abbandono

VALORI ASSOLUTI

 

 

 

 

 

 

Nord

818

187

2.118

616

11

Centro

251

182

1.966

393

55

Mezzogiorno

271

161

465

750

26

Italia

1.340

530

4.549

1.759

92

QUOZIENTI PER 100.000 ABITANTI CON MENO DI 18 ANNI

 

 

 

 

 

 

Nord

20,9

-

54,2

32,5

0,3

Centro

14,2

-

111,6

45,9

3,1

Mezzogiorno

6,1

-

10,5

34,8

0,6

Italia

13,3

-

45,1

35,8

0,9

Fonte: Istat fino al 1997; a partire dal 1998 elaborazioni Istat su dati del Ministero della giustizia - Ufficio delle statistiche

(a) Il quoziente è calcolato sulla sola popolazione femminile

 

 

I provvedimenti del tribunale per i minorenni

 

Negli ultimi anni si registra un aumento dei provvedimenti del tribunale per i minorenni, indice della maggiore attenzione che la nostra società ha nei confronti dei problemi riguardanti i minori (Tabella 3).

Nel 2000 i provvedimenti sulla potestà genitoriale sono risultati 10.903, quelli di urgenza a protezione del minore 12.372, arrivando nei casi più gravi a disporre l'allontanamento del minore dalla famiglia (4.123). è questa una soluzione estrema, presa solamente se corrisponde all'interesse del bambino, qualora diventi per lui impossibile continuare a vivere nella sua famiglia, quando vengano riscontrati maltrattamenti fisici, psicologici o sessuali effettuati da uno o da entrambi i genitori o quando il minore versi in una condizione di abbandono, perché privo di assistenza materiale e morale da parte dei genitori e dei parenti tenuti a provvedervi.

 

 

Tabella 3 - Principali provvedimenti civili emessi dal tribunale per i minorenni. Anni 1995-2000

                  (Valori assoluti e quozienti per 100.000 abitanti con meno di 18 anni)

 

ANNI

Affidamenti familiari (senza consenso)

Regolamentazio-ne della potestà fra genitori naturali

Provvedimenti sull'assunzione di cognome

Sentenze sull'inter-dizione ed inabilitazione

Interventi sulla potestà dei genitori

Provvedimenti di urgenza a protezione del minore

Provvedimenti sull'ammissione

al matrimonio

Provvedi-menti ammini-strativi

Totale

di cui: di allontanamento

VALORI ASSOLUTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1995

825

1.976

1.423

122

5.831

9.830

2.374

1.268

3.085

1996

701

1.857

1.276

153

5.779

9.848

2.632

1.251

2.345

1997

804

2.033

1.412

146

6.306

10.341

2.914

1.041

2.440

1998

884

3.161

1.627

149

7.797

10.961

2.874

885

2.382

1999

1.078

3.652

1.770

133

7.765

10.450

3.079

1.303

2.470

2000

811

2.592

1.702

128

10.903

12.372

4.123

893

2.278

QUOZIENTI PER 100.000 ABITANTI CON MENO DI 18 ANNI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1995

7,8

18,8

13,5

1,2

55,4

93,4

22,6

12,1

29,3

1996

6,8

17,9

12,3

1,5

55,7

94,9

25,4

12,1

22,6

1997

7,8

19,8

13,7

1,4

61,4

100,7

28,4

10,1

23,8

1998

8,7

31,0

15,9

1,5

76,4

107,3

28,1

8,7

23,3

1999

10,6

36,0

17,5

1,3

76,6

103,1

30,4

12,9

24,4

2000

8,0

25,7

16,9

1,3

108,0

122,5

40,8

8,8

22,6

Fonte: Istat

 

 

Tabella 4 - Principali provvedimenti civili emessi dal tribunale per i minorenni per ripartizione geografica. Anno 2000

                (Valori assoluti e quozienti per 100.000 abitanti con meno di 18 anni)

 

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

Affidamenti familiari (senza consenso)

Regolamenta-zione della potestà fra genitori naturali

Provvedimenti sulla assun-zione di cognome

Sentenze sull'inter-dizione ed inabilitazione

Interventi sulla potestà dei genitori

Provvedimenti di urgenza a protezione del minore

Provve-dimenti sulla ammissione al matrimonio

Provvedi-menti ammini-strativi

Totale

di cui: di allontanamento

VALORI ASSOLUTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nord

255

1.394

841

60

2.787

3.633

851

62

455

Centro

169

567

311

23

1.323

1.772

257

59

358

Mezzogiorno

387

631

550

45

6.793

6.967

3.015

772

1.465

Italia

811

2.592

1.702

128

10.903

12.372

4.123

893

2.278

QUOZIENTI PER 100.000 ABITANTI CON MENO DI 18 ANNI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nord

6,5

35,7

21,5

1,5

71,4

93,0

21,8

1,6

11,6

Centro

9,6

32,2

17,6

1,3

75,1

100,6

14,6

3,3

20,3

Mezzogiorno

8,7

14,2

12,4

1,0

153,4

157,3

68,1

17,4

33,1

Italia

8,0

25,7

16,9

1,3

108,0

122,5

40,8

8,8

22,6

Fonte: Istat

 

I provvedimenti di urgenza a protezione del minore e gli interventi sulla potestà dei genitori sono in notevole aumento rispetto al 1995 (+25,9% e + 87%) e più frequenti rispetto alle altre tipologie. Infatti, nel 2000 per ogni 100.000 abitanti con meno di diciotto anni di età si sono registrati 122,5 provvedimenti di urgenza a protezione del minore e 108 interventi sulla potestà dei genitori, mentre gli analoghi quozienti relativi alle altre tipologie di provvedimenti sono molto inferiori. Entrambe le tipologie di intervento sono maggiormente diffuse nel Mezzogiorno, dove si rilevano rispettivamente 157,3 e 153,4 casi ogni 100.000 minori ivi residenti, mentre gli analoghi valori nel Nord sono 93 e 71,4.

Il numero dei provvedimenti per la regolamentazione della potestà fra genitori naturali (2.592 nel 2000) ha registrato un notevole incremento: il 31,2% in più rispetto al 1995. Questi, pur diminuendo rispetto all'anno precedente, costituiscono comunque un fenomeno legato all'evoluzione della composizione della famiglia non più intesa in senso tradizionale e nella quale crescono figli nati da unioni diverse, spesso contesi dai genitori. Questi provvedimenti sono più frequenti nell'Italia Settentrionale e Centrale, dove infatti i quozienti calcolati sulla popolazione interessata sono più elevati: rispettivamente 35,7 e 32,2 casi ogni 100.000 minori contro 14,2 nel Mezzogiorno. Analogo andamento si registra per i provvedimenti sull'assunzione del cognome.

Quando un minore di 18 anni manifesta irregolarità della condotta o del carattere, il tribunale per i minorenni, sulla base delle indagini effettuate sulla personalità del ragazzo, ne può disporre con un provvedimento amministrativo l'affidamento ad un servizio sociale minorile o il collocamento in una casa di rieducazione oppure in un istituto medico-psico-pedagogico (art. 25, R.D.L. n.1404). Nel 2000 sono stati rilevati 2.278 provvedimenti di questo tipo, con una diminuzione del 26,2% rispetto al 1995. Circa il 64% di essi è concentrato nel Mezzogiorno, dove i quozienti sulla popolazione interessata sono anche più elevati: 33,1 casi ogni 100.000 minori contro 11,6 al Nord e 20,3 al Centro.

 

 

Affidamenti familiari e ispezioni degli istituti

 

Quando ad un minore viene a mancare la famiglia di origine oppure questa, per vari motivi, si trova in difficoltà, l'inserimento in una famiglia affidataria può rappresentare una sistemazione temporanea fino al superamento delle situazioni di disagio che ne hanno provocato l'allontanamento.

Questa è considerata comunque una soluzione preferibile al ricovero presso una comunità od un istituto proprio perché tutela il diritto del minore alla famiglia ed è intendersi come un aiuto che la famiglia affidataria offre al bambino per superare la crisi della famiglia di origine.

Nel 2000 gli affidi disposti con il consenso dei genitori sono stati 1.340, mentre quelli senza consenso 811. Dall'analisi della distribuzione geografica dei quozienti calcolati sulla popolazione minore di diciotto anni, nel Mezzogiorno sembrano prevalere gli affidamenti disposti senza il consenso della famiglia di origine, mentre nel resto d'Italia prevalgono quelli disposti con il consenso familiare (Tabelle 2 e 4), in particolar modo nell'Italia Settentrionale, dove ogni 100.000 minori si registrano 20,9 affidamenti disposti dal giudice tutelare e 6,5 dal tribunale per minorenni.

Nell'ambito degli interventi disposti dal giudice tutelare a favore dell'infanzia e dell'adolescenza in difficoltà, notevole rilevo assume l'attività di controllo sugli istituti di assistenza pubblici e privati che ospitano dei minori. Le ispezioni semestrali svolte dal giudice, pari a 530 nell'anno 2000, sono finalizzate alla conoscenza delle condizioni e della qualità di vita del minore in istituto. Nel caso che il minore ricoverato presso un istituto risulti privo di assistenza morale e materiale da parte sia dei genitori sia dei parenti entro il quarto grado tenuti a provvedervi, salvo che non si tratti di motivi transitori, viene segnalato lo stato di abbandono.

 

 

Le adozioni

 

L'adozione ha l'obiettivo di dare una famiglia ad un bambino che ne è privo e deve essere attuata nell'interesse esclusivo del minore.

In base ad una recente indagine dell'Istat[1], il numero di minori ospiti in strutture residenziali socio-assistenziali è risultato, alla data del 31 dicembre 1999, pari a 28.148, di cui il 76,6% per problemi familiari, relazionali, economici o abitativi.

Nel corso dell'anno 2000 sono pervenuti ai tribunali per i minorenni 3.797 nuovi procedimenti per la dichiarazione di adottabilità, mentre sono state emesse 1.172 dichiarazioni di adottabilità (Tabella 5). È interessante evidenziare la crescita del numero delle dichiarazioni di stato di adottabilità fino al 1997 seguita da una certa diminuzione negli ultimi due anni.

 

 

Tabella 5 - Procedimenti e provvedimenti in materia di adozione di minori italiani presso il tribunale per i minorenni.

                  Anni 1995-2000

 

 

 

 
ANNI

Procedimenti sull'adottabilità del minore

 

Dichiarazioni di adottabilità del minore

Domande di adozione nazionale

Affidamenti preadottivi di minori italiani

Adozioni nazionali

 

Totale

di cui: con genitori noti

Totale

di cui: in casi particolari

Totale

di cui: in casi particolari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1995

3.200

 

1.133

798

8.487

663

904

1.475

593

1996

3.400

 

1.328

970

9.374

689

983

1.455

621

1997

4.106

 

1.468

1.171

9.839

691

1.075

1.494

516

1998

3.208

 

1.276

946

10.424

627

962

1.611

543

1999

4.116

 

1.138

838

11.529

741

936

1.545

545

2000

3.797

 

1.172

810

11.856

730

974

1.716

638

Fonte: Istat

 

 

Circa il 70% delle dichiarazioni di stato di adottabilità ha riguardato minori con genitori conosciuti, ossia dichiarati alla nascita ma poi abbandonati, mentre il restante 30% bambini con genitori ignoti.

Sempre nel 2000 sono pervenute presso i tribunali per i minorenni 11.856 domande di adozione nazionale e 7.579 domande di adozione di minori stranieri, con un aumento in linea di massima continuo dal 1995, quando erano rispettivamente 8.487 e 5.370.

Dal confronto tra le richieste di adozione nazionale ed internazionale emerge la prevalenza delle prime sulle seconde, dovuta in parte al fatto che una coppia può indicare a più tribunali per i minorenni la propria disponibilità all'adozione di un bambino italiano, mentre può rivolgere una sola domanda d'idoneità all'adozione internazionale (al tribunale per i minorenni del luogo di residenza) e in parte al fatto che alcune coppie desiderano adottare un bambino italiano e non un bambino straniero. Inoltre, una coppia può presentare contemporaneamente domanda per l'adozione nazionale e domanda per quella internazionale; quindi, i due aggregati sono in gran parte generati dagli stessi soggetti.

È importante sottolineare quanto il numero dei minori italiani dichiarati in stato di adottabilità sia sensibilmente più basso del numero delle domande di adozione nazionale legittimante - ovvero con esclusione dei casi particolari descritti più avanti - tanto da avere un rapporto pari quasi a uno a dieci, ovvero un minore adottabile per ogni dieci domande. Tuttavia confronti più appropriati tra i due valori potrebbero essere effettuati conoscendo il numero effettivo delle coppie che avanzano domanda di adozione nazionale, dal momento che una stessa coppia può presentare domanda a diversi tribunali.

Le coppie dichiarate idonee all'adozione di minori stranieri sono state 5.373 nell'anno 2000, in continua crescita dal 1995, seppur ad un ritmo inferiore a quello delle richieste.

Per quanto riguarda l'affidamento preadottivo, che è propedeutico all'adozione vera e propria, i decreti pronunciati nel 2000 sono stati 974 se riguardanti minori italiani e 2.873 se trattasi di minori stranieri. Dopo la diminuzione registrata nel 1998, essi risultano essere nuovamente in aumento.

Sebbene il numero delle domande di adozione nazionale, come già visto, superi notevolmente quello dei bambini adottabili, si verifica che il numero di affidamenti preadottivi di minori italiani sia inferiore a quello delle dichiarazioni di stato di adottabilità, ossia non tutti i minori italiani dichiarati adottabili vengono poi affidati ad una famiglia. Questa discrepanza può essere spiegata, oltre che da motivi di ordine procedimentale, anche dal fatto che parte dell'offerta di bambini adottabili si colloca in una fascia di età più elevata rispetto a quella desiderata dalle coppie disponibili all'adozione, molto spesso orientate verso bambini molto piccoli, che più facilmente riescono a trovare una famiglia che li adotti.

Non tutte le coppie che presentano domanda di adozione vedono poi soddisfatta la loro richiesta: dal confronto tra le domande di adozione e il numero di adozioni concesse emerge il forte divario tra i due valori a favore delle prime. Ciò vale in particolare per l'adozione nazionale, anche perché le coppie desiderose di adottare un bambino italiano, come già detto, possono presentare domanda a più tribunali per i minorenni. Pure per l'adozione internazionale il divario è molto elevato, aggirandosi intorno alle 4.400 unità nel 2000.

 

 

Tabella 6 - Procedimenti e provvedimenti in materia di adozione di minori stranieri presso il tribunale per i minorenni. Anni 1995-2000

 

ANNI

Domande di adozione

di minori stranieri

Decreti sull'idoneità

all'adozione di minori stranieri

Affidamenti preadottivi

di minori stranieri

Adozioni

di minori stranieri

 

 

 

 

 

1995

5.370

4.002

2.222

2.806

1996

5.734

3.977

1.833

2.810

1997

6.440

4.493

1.987

2.505

1998

6.779

4.489

2.537

2.374

1999

7.586

5.170

2.595

2.266

2000

7.579

5.373

2.873

3.115

Fonte: Istat

 

 

Tabella 7 - Provvedimenti di adozione nazionale ed internazionale emessi dal tribunale per i minorenni, per ripartizione geografica. Anno 2000 (valori assoluti e quozienti su 100 adozioni)

 

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

Adozioni nazionali

Adozioni internazionali

Totale adozioni

Totale

di cui: in casi particolari

VALORI ASSOLUTI

 

 

 

 

 

Nord

727

312

1.308

2.035

Centro

272

107

689

961

Mezzogiorno

717

219

1.118

1.835

Italia

1.716

638

3.115

4.831

 

 

 

 

 

QUOZIENTI SU 100 ADOZIONI

 

 

 

 

 

Nord

35,7

15,3

64,3

100,0

Centro

28,3

11,1

71,7

100,0

Mezzogiorno

38,8

11,5

61,2

100,0

Italia

35,4

13,1

64,6

100,0

Fonte: Istat

 

 

Sempre nel corso del 2000 i provvedimenti di adozioni di minorenni sono stati 4.831 (Tabella 7). Le adozioni di minori stranieri sono risultate 3.115, pari al 64,5% del totale, mentre quelle riguardanti i minori italiani sono state 1.716. Il peso delle adozioni internazionali è maggiore nell’Italia Centrale (71,7% delle adozioni) e minore nel Mezzogiorno (60,9%), per motivi legati alla differente realtà giudiziaria ed economica che influisce sul ricorso all'adozione internazionale, più costosa e complessa di quella nazionale.

Un numero di 638 adozioni nazionali ha riguardato situazioni particolari disciplinate dall'art. 44 della legge sull'adozione e affidamento dei minori (legge n. 184/83 e successive modifiche e integrazioni), per cui i minori non dichiarati in stato di abbandono possono essere adottati quando ricorra una delle seguenti ipotesi: adozione dell'orfano da parte di parenti entro il sesto grado; adozione del figlio del coniuge; adozione del minore handicappato (art. 3, legge n. 104/92) e orfano di entrambi i genitori; adozione del minore nei casi di "constatata impossibilità di affidamento preadottivo".

Si tratta di situazioni non propriamente residuali, dal momento che il ricorso a questa procedura è ormai abbastanza frequente. L’adozione in casi particolari risulta più diffusa nell'Italia Centro-settentrionale, dove rappresenta circa il 42% delle adozioni nazionali, rispetto al resto del paese (30,5%) e questo potrebbe essere spiegato dalla diversa diffusione dei matrimoni successivi al primo, in cui potrebbe verificarsi l'adozione del figlio di una precedente unione da parte del "genitore acquisito". Al Centro-Nord, infatti, gli sposi e le spose al secondo matrimonio rappresentano rispettivamente il 7,8% e il 6,4% dei matrimoni celebrati nel 1997, mentre nell'Italia Meridionale gli analoghi valori sono dimezzati scendendo al 4% e 2,4%.

Per quanto riguarda, invece, i principali paesi di provenienza dei minori stranieri adottati, nel 1999 la maggior parte degli affidamenti preadottivi ha riguardato minori provenienti dall'area ex-U.R.S.S. (44,3%), in particolare dalla Russia e dall'Ucraina. Il numero dei minori entrati in Italia a scopo di adozione provenienti da questa area geografica risulta essere in progressivo aumento a partire dall'anno 1996, mentre calano le provenienze dal Brasile e dalla Colombia.

 

 

Tabella 8 - Minori stranieri entrati in Italia a scopo di adozione per principali paesi di provenienza. Anni 1995-1999

 

paesi di provenienza dei minori stranieri

1995

1996

1997

1998

1999

 

 

 

 

 

 

Ex U.R.S.S.

10,7

17,3

30,5

38,2

44,3

- Russia

10,2

17,2

26,8

33,1

32,5

- Ucraina

0,3

0,0

3,2

4,8

10,3

Romania

28,2

13,6

11,6

13,6

16,0

Bulgaria

5,1

7,0

10,6

12,0

9,2

Polonia

2,1

2,5

2,2

2,9

2,7

Colombia

11,5

11,8

8,3

6,3

6,2

Brasile

17,4

12,3

11,4

7,7

5,1

Perù

0,3

0,6

1,1

1,0

1,0

India

8,2

9,0

6,8

7,3

5,7

Etiopia

1,7

1,1

2,3

1,6

1,3

Altre nazionalità

16,6

25,9

17,5

11,1

9,8

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: Elaborazioni Istat su dati del Ministero della giustizia - Ufficio Centrale per la giustizia minorile

 

 

I differenti andamenti riscontrati nelle provenienze dei minori che entrano in Italia a scopo di adozione sono la conseguenza di una serie di fattori. In particolare, sembrano avere avuto notevoli ripercussioni le travagliate vicende politiche che hanno interessato alcuni paesi in anni recenti (stati dell'ex Unione Sovietica, stati dell'ex Jugoslavia, paesi dell'Europa dell'Est come la Romania e la Bulgaria), il mutamento delle politiche locali in materia di adozione, la diversa capacità operativa degli enti intermediari.

Di sicura influenza risulta il fatto che la coppia aspirante all'adozione tende ad orientarsi sulla scelta di un bambino avente caratteristiche somatiche simili alle proprie. Pertanto, in coincidenza con la disponibilità di bambini dell'area orientale europea, è calato il numero di minori provenienti dalle aree del Sud America. Oltretutto, gli spostamenti trans-oceanici sono solitamente più costosi e, inoltre, alcuni paesi dell'America Latina hanno adottato legislazioni alquanto restrittive in materia.

 



[1] Istat, Rilevazione statistica sui presidi residenziali socio-assistenziali