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Malati cronici, la Regione riduce il ticket
L’assessore: tagliati gli sprechi. Ma l’opposizione ha già raccolto 135 mila firme di protesta

 

 

dal Corriere - 26 febbraio 2003


Ticket sanitari, da lunedì si cambia. In meglio, per i pazienti affetti da malattie croniche: per loro l’esborso potrebbe essere dimezzato, o quasi. In peggio, per coloro che non hanno diritto all’esenzione sulle visite specialistiche: queste ultime passeranno dagli attuali 36 a 45 euro. I dettagli venerdì, al termine della riunione della giunta regionale: l’entità precisa dello «sconto» sarà resa nota solo allora. Ma che il regime sia destinato a cambiare è certo. Lo conferma Carlo Borsani, l’assessore alla Sanità: «Nulla di nuovo, era previsto fin da quando abbiamo reintrodotto la partecipazione alla spesa. L’obiettivo è riportare i ticket per i malati cronici ai livelli di prima del 2000, quando il governo ulivista demagogicamente abolì la partecipazione del tutto».
Se l’entità dello sconto per i cronici resta ancora da definire nel dettaglio, è praticamente certo l’ammontare dell’aumento delle visite specialistiche. Oggi costano 36 euro, da lunedì schizzeranno a 45 euro. In questo caso, il ticket non riguarda tutti, ma solo il 36% dei lombardi. E cioè, quelli che hanno un reddito superiore ai 70 milioni annui (in lire) e non dispongono dell’esenzione per patologia. Secondo le opposizioni, l’aumento è un modo per compensare il diminuito introito da ticket. Ma, si chiede Carlo Porcari (Ds), «non si capisce il motivo per cui il Pirellone, a fronte di un disavanzo dichiarato di 321 milioni di euro, tra addizionale Irpef e ticket voglia rastrellare oltre mezzo miliardo».
Un altro provvedimento assai contestato dalle opposizioni, il ticket sul pronto soccorso, è destinato a rimanere. Sempre l’assessore spiega che «è stato svolto un monitoraggio di un mese sui pronto soccorsi». Risultato: «Una diminuzione del 7% degli accessi, del 14% della spesa e del 11% del numero delle ricette». Insomma, «anche in questo caso - conclude Borsani - si conferma che con un minimo di partecipazione alla spesa da parte dei cittadini diminuiscono gli sprechi». Anche qui, le opposizioni obiettano. Carlo Monguzzi (Verdi) osserva che «tra il 2001 e il 2002 la spesa per farmaci è rimasta sostanzialmente stabile. La verità è che il centrodestra gratta il fondo per mascherare le sue incapacità».
Proprio ieri, centrosinistra e Rifondazione comunista hanno annunciato di aver raggiunto quota 135 mila nella raccolta di firme contro i ticket. Nei prossimi giorni, il rush finale dell’iniziativa: durante il weekend in trenta tra piazze e fermate della metropolitana la raccolta prosegue. Sul welfare lombardo è intervenuto anche Sergio Cofferati, presidente della fondazione Di Vittorio. Parlando di una «politica destinata a colpire pesantemente la parte più debole dei cittadini lombardi, che se ne stanno accorgendo». Secondo l’ex segretario Cgil la riprova è «la grande adesione all'iniziativa dell'Ulivo. Molti cittadini si stanno rendendo conto di quali sono le reali intenzioni del centrodestra».
Marco Cremonesi